| | "A Zafferana l'aria è buona alle labbra, sa di pane fresco di forno, di ginestre. E da lassù, dai tremila metri dell'Etna, la Sicilia è una stella a tre punte nel cielo capovolto del suo mare antico" 
(Igor Man,La Stampa Sett. 96) | 
 | Il monumento alla Madonna della provvidenza costruito dai fedeli 
              a Piano dell'Acqua nel 1994 in segno di ringraziamento per lo scampato 
              pericolo lavico del 1992, che minacciò seriamente l'abitato 
              di Zafferana. | 
 | 
  
  
    
    
      | ITINERARI TURISTICI CONSIGLIATI |  | 
 Il 
              primo itinerario consigliato è la colata lavica del 1991/1993 
              fermatasi poi a piano dell'acqua.Dal parco comunale di Zafferana ci si immette su via 
              della montagna, seguendo quindi in auto la segnaletica che conduce 
              dopo circa 4 chilometri di strada asfaltata, a piano dell'acqua, 
              a mt. 800 s.l.m..Arrivati, troverete un ampio slargo attrezzato, 
              nel quale in un lembo di esso, si fermò la lava dell'eruzione 
              dell'etna iniziata nel 1991. Chi vuole rendersi meglio conto della 
              potenza e del vigore di quella eruzione dovrà risalire lungo 
              la bella "trazzera" interamente selciata che inizialmente 
              lambisce il corso dell'eruzione per poi risalire su un costone da 
              cui si domina in più punti il vallone su cui si è 
              incanalata la lava.
 Dopo una ventina di minuti di rapida salita si proseguirà 
              su una pista tracciata dalle ruspe sulla colata stessa in modo da avvicinarsi 
              alla portella (circa 1000 mt. s.l.m.) che un tempo dava accesso 
              a quel paradiso dimenticato che era val calanna (un antichissimo 
              cratere tapezzato di frutteti e casupole in pietra "a secco").Oggi 
              lo scenario che si presenta agli occhi dell'escursionista, una volta 
              giunto al termine della salita, è quello di una distesa lunare, 
              in cui unico signore è il dio vulcano, che per mesi qui costretto 
              da un argine posto a difesa dell'abitato, ha sprigionato tutte le 
              sue irrefrenabili energie
 |  |  |